Un ponte come segno di impegno

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per la rubrica… “PARLIAMONE”

Castel Volturno accende la coscienza.

Il Ponte si illumina d’arancione contro la “Tratta di Esseri Umani”.

di Bruno Marfè

Il 18 ottobre 2025 la città ha scelto di schierarsi in modo visibile e deciso contro la tratta di esseri umani. In occasione della 19ª Giornata Europea Contro la Tratta, il ponte cittadino è stato illuminato di arancione: un gesto simbolico che ha voluto trasformare un luogo urbano in un segnale di coscienza collettiva.

L’iniziativa è parte della campagna nazionale #liberailtuosogno, promossa dalla rete dei Progetti Antitratta e sostenuta dal Dipartimento per le Pari Opportunità, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e far emergere le vittime di sfruttamento.

25 Anni di Impegno Nazionale

Quest’anno, la ricorrenza europea si intreccia con i 25 anni del Sistema Nazionale Antitratta. Un anniversario che testimonia il ruolo pionieristico dell’Italia nel contrasto a questo grave fenomeno.

Negli ultimi dieci anni, grazie al lavoro coordinato tra enti pubblici e Terzo Settore, oltre 22.500 vittime sono state identificate e più di 8.000 persone hanno intrapreso un percorso di protezione e reinserimento sociale.

Il fenomeno, tuttavia, evolve rapidamente: cresce lo sfruttamento lavorativo e cambiano le modalità della tratta a fini sessuali, rendendo più complessa l’attività di contrasto.

                                                                     Castel Volturno in Prima Linea

Sul territorio, la giornata è stata promossa dal Centro Fernandes e dalla Caritas Diocesana di Capua, in collaborazione con l’amministrazione comunale, nell’ambito del progetto #FuoriTratta.

L’obiettivo è stato duplice: informare la cittadinanza e rafforzare la rete di tutela per le persone vittime di tratta e sfruttamento.

“Siamo una terra che ha visto tutto: dolore, sfruttamento, silenzi. Ma oggi non siamo più spettatori. Oggi siamo voce, scelta, coraggio”, sottolineano gli organizzatori.

Un Ponte come Segno di Impegno

L’illuminazione arancione del ponte non è stata solo un gesto simbolico, ma un messaggio collettivo di responsabilità. Castel Volturno ribadisce così che la tratta non è un destino inevitabile, ma un crimine da combattere insieme, con consapevolezza e azioni concrete.

La serata ha offerto anche un momento di incontro con operatori e volontari, permettendo di conoscere meglio le attività di contrasto e sostegno messe in campo quotidianamente.

L’esperienza di Castel Volturno dimostra come la lotta alla tratta possa partire dai territori più esposti e trasformarsi in un segno tangibile di impegno civile e solidarietà.

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