Tutto rimane…immobile

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www.bassovolturno.it

blog di Giuseppe PASQUALINO

(Giornalista Pubblicista freelance e blogger)

La “casa dei puffi” ancora là in decadimento, “immobile”…

in attesa di ulteriori interventi… con le tasche dei contribuenti. 

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, cosi affermò lo scienziato Lavoisier, eppure occorre contraddirlo almeno nella terza affermazione: tutto rimane “immobile“. E’ quello che succede a Santa Maria la Fossa, cittadina del basso Volturno dove da un decennio è stato costruito un edificio (da qualcuno ironicamente chiamato “la casa dei puffi” per la sua colorazione identica ai simpatici gnomi dei cartoni animati) di ottima fattura strutturale alle porte del centro abitato, pomposamente battezzato “polo tecnologico” anche se, ancora oggi, non si riesce a capire cosa avrebbe avuto di “tecnologico“.

In un primo momento si era parlato di destinare la struttura a “poliambulatorio” dell’ASL, una scelta alquanto opportuna che avrebbe facilitato le cure a tanti pazienti del bacino impossibilitati a spostarsi altrove, considerate le distanze dai distretti di Santa Maria Capua Vetere e Castelvolturno. Accantonata questa scelta (non si sa il perchè) ebbe inizio tutta una serie di ipotesi, tra le quali la possibilità di allestire una sede intercomunale di protezione civile accomunando le capacità operative dei limitrofi comuni e favorire la nascita di un gruppo di vigili del fuoco volontari per interventi immediati sul territorio. Neanche questa scelta trovò la strada spianata (non si sa il perchè).

A distanza di oltre dieci anni, anche se per un periodo bloccata da un procedimento penale a seguito di una “insana” spianata di detriti per l’intervento di pavimentazione esterna, la “casa dei puffi” è ancora là, immobile, habitat di nidificazioni faunistiche, piena di impressionanti ragnatele, luogo ideale per lo scorazzamento di ratti e serpenti, strutturalmente in decadimento continuo.

Si era (era…) parlato di un allettante opificio, più specificatamente “birrificio” e “tarallificio” presso il quale avrebbero lavorato persone in difficoltà di inserimento sociale, come quelle inserite in altri progetti sociali su terreni confiscati i cui nomi non si sa (in barba ad ogni barlume di trasparenza) da quali elenchi sono stati “pescati“.

Nel frattempo, tanto per tenere accesi i riflettori (visto che nessun altro si preoccupa di farlo), il “polo tecnologico” continua a degradarsi e, nonostante i contatti e le richieste di notizie avanzate ad Agrorinasce, non si riesce ancora a capire il destino di una struttura costruita con i soldi dei contribuenti, ai quali ne saranno “prelevati” altri dalle tasche per ristrutturarla, per riparare i danni dell’usura del tempo e degli atti vandalici. Intanto la gente si pone tante domande che da dieci anni non ricevono risposte.

Se fosse ancora vivo “Lavoiser” gli direi: vieni a Santa Maria la Fossa e aggiungi alla tua frase “tutto resta immobile“.

2 Responses

  1. Ciao Peppe.Tanto tempo fa’.Mike Bongiorno,in una pubblicità diceva.Sempre più su.In questo caso(e spero sia l’ultimo) dico.Sempre più giù.In questo nostro paese non si capisce più niente.Ti saluto cordialmente.

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  1. Ciao Peppe.Tanto tempo fa’.Mike Bongiorno,in una pubblicità diceva.Sempre più su.In questo caso(e spero sia l’ultimo) dico.Sempre più giù.In questo nostro paese non si capisce più niente.Ti saluto cordialmente.

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