La forza della letteratura come strumento di riscatto culturale e civile.
Scrittura, Legalità e Riscatto: Luca Mercadante a Castel Volturno.

di Bruno Marfè

Mercoledì scorso è stata una giornata intensa di incontri e dialogo con Luca Mercadante, autore del giallo ambientato a Castel Volturno *La fame del Cigno*. L’autore è tornato nei luoghi in cui ha vissuto per oltre 15 anni, non per una semplice visita, ma per un percorso condiviso che ha avuto anche l’obiettivo di definire gli eventi di presentazione del suo romanzo in un contesto che, per sua stessa ammissione, è un vero e proprio co-protagonista del racconto.
Gli incontri si sono sviluppati come tappe di un affresco della Castel Volturno più resiliente e impegnata.
Il “viaggio” è partito con Massimo Antonelli, fondatore del progetto Tam Tam Basket, un modello riconosciuto di inclusione e riscatto sociale attraverso lo sport.
Successivamente, abbiamo visitato Edicolè Libreria, un presidio culturale che promuove la lettura come strumento di coscienza civica grazie alla tenacia del suo fondatore Gino Scognamiglio.
La tappa successiva è stata un saluto a Paolo Fedi, al 2Type Bar, luogo che ospita la rassegna “Il Sabato del Villaggio” e che, nel tempo, si è trasformato in un laboratorio culturale vivo e partecipato.
Il percorso si è concluso al Centro Fernandes, dove l’incontro con il direttore Antonio Casale ha permesso a Mercadante di approfondire le attività di accoglienza e integrazione che fanno di questo luogo un presidio etico e sociale di riferimento.
È proprio qui che si è sviluppato il confronto più intenso. All’incontro si è unito l’Assessore Vincenzo Gatta, già collega di Mercadante nella Forestale. I loro racconti hanno restituito l’immagine di una stagione complessa, in cui chi faceva rispettare la legge si trovava spesso solo a gestire l’intero iter di una denuncia — dal sequestro alla sanzione — con un alto livello di rischio personale.
Mercadante ha spiegato come quell’esperienza professionale sia stata determinante per la sua scrittura: gli ha insegnato a guardare oltre la superficie e a riconoscere che la burocrazia e la mancanza di mezzi possono essere avversari potenti quanto la criminalità stessa. È da questa consapevolezza che nasce la tensione narrativa de’ *La fame del Cigno*, dove i protagonisti lottano contro ingiustizie sistemiche e quotidiane.
Il legame con Castel Volturno è per lui profondo e radicato: la considera un “personaggio narrativo”, una terra di frontiera con un’energia resistente che intende continuare a raccontare nei suoi prossimi lavori, intrecciando sport, arte e accoglienza.
Sul valore civile del giallo, Mercadante ha sottolineato come il genere consenta di illuminare le zone d’ombra: raccontare i crimini in un luogo come questo significa costringere il lettore a interrogarsi su diritti negati — dal lavoro pulito a un ambiente sano — trasformando la denuncia in consapevolezza collettiva.
A conclusione della giornata, abbiamo definito due appuntamenti per presentare il romanzo alla comunità:
– Un Incontro con l’Autore al 2Type Bar, in linea con lo spirito informale e partecipato della rassegna “Il Sabato del Villaggio”.
– La Presentazione Ufficiale al Centro Fernandes, cuore simbolico dell’accoglienza.

Contestualmente, abbiamo rilanciato la proposta di realizzare un Museo Diffuso dei Diritti Umani nell’Arte, con il coinvolgimento dell’Assessore alla Cultura Andrea Scalzone. L’idea è quella di mettere a disposizione, in comodato d’uso gratuito, una collezione di circa 400 opere provenienti dalla storica rassegna HUMAN RIGHTS?, ideata e curata da Roberto Ronca e Debora Salardi.
In 17 anni di attività, questa iniziativa ha raccolto opere di oltre 1.200 artisti internazionali, affrontando temi come i diritti fondamentali, la pace, la giustizia sociale e gli obiettivi di sviluppo sostenibile, radicando arte e memoria nei luoghi simbolici della città.
La visita di Luca Mercadante ha così confermato la forza della letteratura come strumento di riscatto culturale e civile, capace di dare voce a un territorio che resiste e crea.



