I topi sono gli unici che ringraziano

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blog  di Giuseppe PASQUALINO (Giornalista Pubblicista freelance e blogger)

Si tenta ancora una volta di tenere accesi i riflettori su una struttura idraulica ricettacolo di rifiuti di ogni genere. In attesa di un altro incendio estivo e di una “tangenziale” promessa da trent’anni, il canale di bonifica raccoglie gli scarti della moderna civiltà. 

I soliti proclami per gettare fumo negli occhi dei cittadini, i soliti fumosi e inconsistenti accordi di programma, i soliti inutili protocolli d’intesa che svaniscono nel tempo, tutti atti tendenti semplicemente a diluire l’attesa pubblica, inevitabili “tira a campare” nel silenzio generale, anche quello dei cittadini ormai scoraggiati. E a un ulteriore anno dai proclami ci si accinge a giungere alle porte di una nuova stagione estiva con tutte le problematiche legate all’igiene pubblica vissute in presenza della struttura idraulica abbandonata decenni fa dal Consorzio di Bonifica del bacino del Basso Volturno.

Un tratto di quasi due chilometri ricettacolo di rifiuti di ogni sorta, anche quelli pericolosi, e teatro di rovi e vegetazione spontanea ospitante ogni sorta di insetti e ratti in quantità che facilmente si introducono nelle tante abitazioni a ridosso del canale di bonifica dismesso. La struttura idraulica non è stata mai messa in sicurezza, tant’è che non molto lontano nel tempo un allevatore locale trovò la morte precipitando nell’alveo con il suo trattore, incidente causato proprio per la mancanza totale di barriere protettive per il transito di autovetture, mezzi agricoli e pedoni.

Un anno fa un altro proclama: <la struttura consorziale doveva essere bonificata, colmata e la strada consortile parallela utilizzata come sfogo veicolare, addirittura annunciata come tangenziale al centro urbano per un futuro piano urbanistico di sviluppo edilizio>.  <Parole, parole, parole> …. tanti ricorderanno la famosa interpretazione canora del duetto Mina-Alberto Lupo; ed è fatta soltanto di parole ogni intenzione a mutare le cose, a mutare le condizioni che da oltre trent’anni si presentano come lo “status quo” condito di arrogante indifferenza da parte del Consorzio di Bonifica e di incapacità amministrativa ultra trentennale.

Oltre che all’interno del canale, in prossimità dei ponti di attraversamento stradale continuano a gonfiarsi le discariche abusive a cielo aperto in cui appaiono evidenti le presenze di prodotti e suppellettili pericolose; a tale proposito si ricorderà l’attività di disinquinamento effettuata da specifici operatori in “tuta bianca” impegnati a separare gli scarti presenti nel canale, a catalogarli e inserirli in appositi sacchi, anch’essi bianchi, con tanto di etichetta indicante il codice corrispondente a “rifiuto speciale”, il tutto a spese della cittadinanza.

Ebbene: quei “sacchi bianchi” sono ancora là!

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