per la rubrica “PARLIAMONE”
blog di Peppino Pasqualino (Giornalista Pubblicista freelance & blogger)
L’Eco di Camilleri nel Basso Volturno: Analfabetismo Funzionale e Fragilità della Democrazia nell’Era Digitale

a cura di Bruno Marfè
“Il vero problema dell’Italia non è l’analfabetismo in senso stretto, ma quello funzionale: persone che sanno leggere, ma non comprendono ciò che leggono.”
Così ammoniva Andrea Camilleri in un’intervista di quindici anni fa che negli ultimi giorni è tornata alla ribalta sui social, riportando alla luce le sue acute osservazioni sulla società italiana.
I profondi moniti di Camilleri di quindici anni fa sull’analfabetismo funzionale in Italia risuonano oggi più che mai, specialmente in contesti come il Basso Volturno, e in particolare a Castel Volturno. Egli avvertiva non solo dell’analfabetismo tradizionale, ma anche della crescente presenza di “semianalfabeti” e “analfabeti di ritorno”—persone che sanno leggere le parole ma faticano a comprenderne il significato. Nel 2025, mentre i tassi di analfabetismo tradizionale diminuiscono, nuove forme emergono attraverso una bassa alfabetizzazione funzionale e un significativo divario di competenze digitali.

I Nuovi Volti dell’Analfabetismo
L’analfabetismo funzionale va oltre la semplice capacità di leggere. Si riferisce alla difficoltà nell’utilizzare le competenze di base di lettura, scrittura e calcolo nella vita quotidiana. Ciò significa che gli individui potrebbero avere problemi a comprendere un contratto, seguire istruzioni o interpretare criticamente gli articoli di giornale. Di pari passo con questo, vi è il divario digitale, che non riguarda solo l’accesso alla tecnologia, ma la capacità di usarla in modo critico. Molte persone, pur possedendo uno smartphone, non hanno le competenze per distinguere fonti affidabili dalla disinformazione, rimanendo spesso intrappolate nelle “bolle di filtro” algoritmiche che rafforzano i pregiudizi esistenti e limitano l’esposizione a diversi punti di vista.
Castel Volturno: Un Microcosmo di Sfide e Impegno
Castel Volturno è un esempio lampante di queste dinamiche. È una regione con una significativa presenza di popolazione migrante, sacche di grave povertà. In questo contesto complesso, è importante sottolineare che il sistema educativo di Castel Volturno, grazie all’impegno costante di docenti e personale, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo delle nuove generazioni, offrendo un’istruzione di qualità e sforzandosi di colmare le disparità preesistenti. Tuttavia, per una parte consistente della popolazione qui, l’accesso all’informazione è spesso limitato a programmi televisivi semplificati e social media. Queste piattaforme, pur offrendo apparentemente connessione, fungono frequentemente da veicoli per la disinformazione e narrazioni eccessivamente semplificate. In un ambiente in cui la fiducia nelle istituzioni è bassa, il passaparola diventa la modalità predominante di condivisione delle informazioni, portando spesso a percezioni distorte della realtà e a un terreno fertile per le dicerie.

La Minaccia alla Democrazia
Il presciente avvertimento di Camilleri sulla prevalenza di “informazione univoca” si sta manifestando nella sfera digitale. I canali digitali sono saturi di narrazioni semplicistiche e spesso fuorvianti, rendendo difficile per gli individui affrontare questioni complesse. Ciò può portare a una partecipazione politica guidata più dall’emozione che da un pensiero critico informato, aumentando la suscettibilità ai populismi. In aree come Castel Volturno, dove i problemi locali sono spesso multi-faccettati e richiedono una comprensione sfumata, una cittadinanza informata e capace di pensiero critico è essenziale per un impegno democratico efficace.

Costruire un Futuro Resiliente
Affrontare queste sfide nel Basso Volturno, e in tutta Italia, richiede un approccio su più fronti. Non basta investire solo nell’istruzione formale. Dobbiamo anche sviluppare solidi programmi di alfabetizzazione digitale e funzionale che forniscano agli individui le competenze per navigare nel moderno panorama informativo. Sostenere il giornalismo locale di qualità è cruciale per fornire informazioni affidabili e approfondite. Inoltre, è fondamentale promuovere attivamente le competenze di pensiero critico nelle scuole, dando potere alle generazioni future di interrogare, analizzare e valutare le informazioni in modo indipendente. L’eredità di Camilleri ci ricorda che l’analfabetismo di oggi non riguarda solo l’incapacità di leggere un libro; riguarda la difficoltà di orientarsi in un mondo saturo di informazioni. In territori fragili come Castel Volturno, affrontare questa sfida è fondamentale per costruire una cittadinanza consapevole e una democrazia resiliente, liberando in definitiva le comunità dalle catene della disinformazione e dell’ignoranza funzionale.


