
Blog di Peppino Pasqualino – Giornalista Pubblicista freelance & blogger
Lino Vairetti: la voce degli “Osanna”, un cuore napoletano a Castel Volturno
a cura di Bruno Marfè

Ci sono incontri che lasciano un segno indelebile nella vita, e per me, l’incontro con la musica e con Lino Vairetti, il leggendario frontman degli Osanna, è senza dubbio uno di questi. La sua voce, potente e graffiante, ha fatto da colonna sonora a momenti significativi della mia vita, e oggi la nostra amicizia, che dura da oltre dieci anni, rappresenta un tassello prezioso della mia storia personale.
Il mio viaggio con gli Osanna inizia nel lontano 1971, quando, ancora giovanissimo, acquistai l’LP d’esordio del gruppo, “L’uomo”. Quel vinile, con la sua copertina iconica e le sonorità innovative, si è rivelato un portale verso un universo musicale nuovo, audace e profondamente legato a Napoli. Lo conservo gelosamente, come una reliquia di un’epoca irripetibile. Le loro note complesse, le atmosfere surreali e i testi evocativi mi catturarono fin dal primo ascolto, facendomi innamorare di un genere, il progressive rock, che in Italia trovava negli Osanna una delle sue espressioni più alte.
Negli anni ’80, ho vissuto un inaspettato collegamento con il mondo degli Osanna. Per motivi di lavoro, essendo entrambi funzionari del Comune di Napoli, conobbi Massimo Guarino, il talentuoso batterista del gruppo. Con Massimo, le conversazioni andavano spesso oltre le pratiche burocratiche, spaziando tra aneddoti musicali e la nostra comune passione per Napoli.

Tuttavia, l’incontro che ha consolidato il mio legame con la band, in particolare con Lino, avvenne quando ero responsabile della Casina Pompeiana. Gli Osanna, con una nuova formazione, vennero a presentare uno dei loro ultimi lavori. In quell’occasione, ebbi finalmente l’opportunità di conoscere Lino di persona. Fin dal primo momento, percepì la sua energia travolgente, la sua autenticità e quella stessa passione che animava la sua musica. Da quel giorno, è nata un’amicizia straordinaria, che si è consolidata anno dopo anno, basata su stima reciproca, condivisione e, naturalmente, tanta musica. Approfittando di questa nuova e preziosa conoscenza, non potei fare a meno di chiedergli di autografare quella storica copia dell’album “L’uomo”, un gesto che ha reso ancora più prezioso quel pezzo della mia collezione.
Recentemente, la creatività di Lino ha preso forma in un progetto emozionante: il docu-film “Osannaples”. Girato a Castel Volturno, il film racconta il viaggio della band, intrecciando la loro storia con quella del territorio e delle sue persone. Questo lavoro rappresenta un omaggio non solo alla musica degli Osanna, ma anche alla cultura e all’identità napoletana, sottolineando come la musica possa unire e raccontare storie di vita autentiche. È un progetto che, senza dubbio, arricchisce ulteriormente l’eredità artistica di Lino e del gruppo.
Inoltre, è impossibile non menzionare la recente tournée degli Osanna in Giappone, dove la band ha avuto modo di esibirsi di fronte a un pubblico entusiasta e affezionato. Questo tour ha rappresentato un importante riconoscimento internazionale per il progressive rock italiano e ha dimostrato quanto la musica degli Osanna sia ancora viva e capace di emozionare, anche a distanza di decenni dalla loro nascita. La risposta calorosa del pubblico giapponese è stata una testimonianza della loro influenza e del potere universale della musica.

Come spesso accade a molti artisti partenopei, Lino ha scelto di abbracciare una nuova realtà trasferendosi a Castel Volturno. Questo suo trasferimento ha ulteriormente rinforzato il nostro legame. È bello sapere che la voce degli Osanna, una delle anime più rappresentative del progressive rock italiano, ha trovato qui un nuovo “porto”, e che la nostra amicizia continua a fiorire, arricchendosi di nuove sfumature e della bellezza di un territorio che, come Napoli, sa sempre sorprendere. Lino Vairetti non è solo un musicista eccezionale; è un testimone vivente di un’epoca, un artista che ha saputo evolversi mantenendo salde le sue radici, e un amico prezioso. La sua presenza a Castel Volturno rappresenta un valore aggiunto per la nostra comunità, e sono certo che la sua creatività continuerà a illuminare il panorama musicale, portando con sé l’anima inconfondibile di Napoli, ovunque decida di posare le sue note.


