Il film sulla BALZANA ha aperto un solco nel ricordo.
Adesso è giunta l’ora di vedere le opere.

a cura di Peppino Pasqualino (Giornalista Pubblcista freelance & blogger)

Il religioso silenzio con cui il folto pubblico presente ha assistito alla proiezione del “docu-film” sulla BALZANA, l’ex tenuta CIRIO confiscata al clan dei casalesi, è il chiaro sintomo dell’attesa di vedere presto la realizzazione “concreta” del progetto tanto decantato: la riqualificazione di un’area di 200 ettari usurpata dalla malavita organizzata. Il filmato diretto da Luca Marconato è stato intenso, profondamente intriso di storia locale, magistralmente documentato da testimonianze di autorevoli giornalisti e magistrati che hanno ripetutamente acceso i riflettori sugli sconfitti: i casalesi!
E pensare che in un primo momento, agli esordi dell’attività amministrativa della Giunta Federico, circa sei anni fa, il Consorzio AGRORINASCE fu snobbato, tant’è che con uno specifico atto consiliare il Comune fossataro fuoriuscì dall’ente consortile mettendo addirittura a rischio i finanziamenti per la successiva opera di risanamento.



I racconti di Vincenzo Giordano, alvignanese trapiantato a Santa Maria la Fossa, Giuseppina e Anna Giordano, che sono nate e cresciute presso la tenuta “La Balzana”, hanno riportato alla mente dei locali la ricchezza dell’ex tenuta CIRIO; testimonianze commoventi che hanno acceso i riflettori sul determinante supporto economico dell’azienda a un territorio difficile. Centinaia le famiglie, infatti, che a partire dagli anni ’50 hanno trovato benessere lavorando nei campi e nelle stalle, nelle quali il bestiame produceva il prezioso ed eccellente latte BERNA che ha nutrito generazioni di piccoli e ora prodotto nella fattoria di biotecnologia di Piana di Monteverna.

Adesso, grazie all’eccellente opera consortile guidata da AGRORINASCE, soltanto ora osannata dall’attuale squadra comunale, l’ex tenuta agricolo-pastorale appartenuta al Gruppo IRI negli anni ’60 e ’70, tornerà ad essere un polo di attrazione agricolo-pastorale con un centro scientifico di ricerca, una struttura poliedrica che raccoglierà tutte le eccellenze della Campania e tanti edifici in cui abiterà il personale addetto alla mega-struttura.


