Quei ragazzi che non sparano ma … sperano!
L’associazione SMLF VIVA ridona vita a una cappella abbandonata.
Un altro “schiaffo” agli adulti!
Nell’ultimo periodo, diciamo da un paio di anni a questa parte, stiamo assistendo ad un continuo “bombardamento” mediatico che spiattella notizie riguardanti i minori, quelli che ormai sembrano allo sbando più completo, quelli che uccidono per un telefono, che accoltellano per uno sguardo in più, che ammazzano genitori, fratelli e sorelle e dopo si recano al bar a bere con gli amici. Spesso lo fanno (probabilmente, ndr) per poi vedere le proprie immagini alla TV, per leggere delle loro bravate sui quotidiani.
La cosa più opportuna sarebbe quella di ignorare quelle gesta, di ignorare quelle bravate, di silenziare i loro sfoghi ignobili, di annullare quei comportamenti con la nostra “indifferenza”. Perché non andare, invece, alla ricerca del “bello”? Perché non andare a sottolineare e “sbattere” in PRIMA PAGINA le gesta di tantissimi (la stragrande maggioranza) ragazzi e giovani che fanno del bene, che si sacrificano nel volontariato, che studiano musica, che praticano sport (non il calcio mercenario, ndr), che aiutano i più deboli.
BASTA con questa stampa assetata di “scoop” a tutti i costi, BASTA con questa TV famelica alla ricerca dell’attenzione popolare soltanto per aprire spazi PUBBLICITARI.
Ci sono ragazzi, come quelli di SMLF VIVA, una associazione di adolescenti e giovani nata da pochi mesi a Santa Maria la Fossa, un “autorevole” esempio di cittadinanza attiva, di partecipazione fruttuosa all’interno della propria cittadina. Appena un mese fa, armati di attrezzature per la pulizia, hanno dato lustro ad una piazzetta dedicata ai martiri di Nassirjia e completamente abbandonata dall’amministrazione comunale da oltre dieci anni.
Nei giorni scorsi, armati di grande senso civico hanno ridato vita ad una Cappella dedicata a Sant’Antonio Abate in località “Porto delle femmine”, in piena zona golenale del fiume Volturno. La piccola e graziosa struttura religiosa ha visto nei secoli la presenza del Santo “Antuono” benedire gli animali nel giorno del 17 gennaio, cerimonia di fede che si concludeva con il grande fuoco e un momento di convivialità collettiva. Avviluppata da una fitta vegetazione, rischiava di scomparire alla vista pubblica mentre l’interno si presentava quale domicilio di insetti e affrescata da ragnatele.
Questi stupendi ragazzi, con ammirevole buona volontà, hanno riportato allo splendore questo luogo di culto e di aggregazione che sicuramente rivedrà il popolo nuovamente unito per celebrare la santità di “Antuono” e ricordare le proprie radici rurali.
10 risposte
È stata una bella iniziativa era ora che si muovesse qualcosa di nuovo
Ottimo
È fondamentale il senso di appartenenza ad una famiglia, a una casa e a una terra, a una cultura e a una nazione; a un ambiente fatto di orizzonti, di luce, di odori, di profumi, di emozioni, di sentimenti, di ideali condivisi. Più forti sono le radici, più profondo il loro nutrirsi nel terreno familiare, più strutturato sarà l’Io che i giovani riescono a sviluppare. E maggiore sarà la passione di vivere.
Complimenti a questi ragazzi…
Avanti così ragazzi!
È fondamentale appartenere ad una famiglia e a una terra, a una cultura e a una nazione; a un ambiente fatto di orizzonti, di luce, di odori, di profumi, di emozioni, di sentimenti, di ideali. Le radici profonde vi daranno la passione di vivere, il rispetto per gli altri e per il mondo.
Avanti così ragazzi!
È fondamentale appartenere ad una famiglia e a una terra, a una cultura e a una nazione; a un ambiente fatto di orizzonti, di luce, di odori, di profumi, di emozioni, di sentimenti, di ideali. Le radici profonde vi daranno la passione di vivere, il rispetto per gli altri e per il mondo.
Finalmente si respira aria nuova! Forza ragazzi non mollatte!
Bravissimi.Stanno attraversando il cammino che tanti anni fa’ abbiamo lasciato noi.
Bravissimi tutti i Ragazzi continuate così.
Bravissimi ragazzi.Avanti così