Si scongiura un incendio di grandi dimensioni tra Cancello Arnone e Grazzanise.
Una vera minaccia giunge dai rifiuti abbandonati.
… che qualcuno paghi!
a cura di Peppino PASQUALINO
Se qualche piromane dovesse approfittarne per attuare il suo disegno malavitoso, sarebbe un vero e proprio disastro ambientale da scongiurare nel più breve tempo possibile perchè sarebbe coinvolta una vasta area con seri danni alle popolazioni di Grazzanise e Cancello ed Arnone. Stiamo trattando l’impressionante discarica creatasi a confine tra i due comuni, quella scoperta dai volontari dell’associazione D.E.A e Osservatori Civici Campania durante una loro perlustrazione territoriale: pneumatici, reti metalliche, materassi, resti di pannelli, materiali di coperture in PVC, un serbatoio di plastica da un metro cubo, monitor di televisioni, cassette per ortaggi, tapparelle in PVC, rotoli di carta da imballaggi e grosse buste contenenti materiali da verificare.
Il lungo elenco di rifiuti alquanto pericolosi elencati dalla D.E.A., in un primo momento è stato segnalato al Comune di Grazzanise, mentre grazie agli strumenti GPS in loro possesso, in un secondo momento è stato portato immediatamente a conoscenza del Comune cancellese, competente per territorio, che dovrà intervenire con la massima tempestività per scongiurare un possibile disastroso incendio; un pericolo ambientale preoccupante in caso di incendio – si legge nella segnalazione dei volontari D.E.A. – con ingente rilascio di diossina nell’aria alquanto messa alla prova da una estenuante calura di questo periodo.
La cosa che preoccupa la D.E.A., e ovviamente le popolazioni del basso Volturno, sono gli ammassi di rifiuti rimossi dai controfossi laterali della SP 333, arteria stradale che attraversa l’area in direzione di Castelvolturno interessata da lavori di ripulitura; gli ammassi si rinvengono chiaramente ai bordi della provinciale e la domanda nasce spontanea:
dove, come e quando saranno smaltiti?
2 risposte
Condivido pienamente le preoccupazioni della DEA,
guidata da Giuseppe Parente ambientalista instancabile, riprese con vigore dal tenace direttor Pasqualino che incisivamente chiede alle competenti autorità di dare pubblico e doveroso riscontro su DOVE, COME E QUANDO SARANNO SMALTITI I RIFIUTI RINVENUTI.
A mia volta, da cittadino, ulteriormente domando: ESISTE UNO STUDIO ATTENDIBILE DI MAPPATURA DEI RIFIUTI INTERRATI NEN BASSO VOLTURNO. SE NON C’È, LO SI COMMISSIONI PRESTO A CREDIBILI ESPERTI!
Nel contempo chiedo di sapere quando sono state fatte prove di evacuazione della popolazione civile, a cura delle Amministrazioni comunali, finalizzate ad assumere comportamenti adeguati in caso di emergenze sismiche o meteorologiche.
Grazie in anticipo! Raffaele Raimondo
Alle osservazioni autorevoli del Prof. Raimondo segue una mia considerazione: è mai possibile che nel 2024, con la ricca esperienza storica degli ultimi anni e con l’elevato grado culturale, teoricamente rilevato, nella comunità locale si possa ancora oggi spendere elevate risorse economiche pubbliche per realizzare una rete di video-trappole? E’ mai possibile che nel terzo millennio occorre spendere soldi pubblici per installare cartelli e segnali con la scritta “Divieto di abbandono di rifiuti?”. Per quanto riguarda, invece, le prove di evacuazione occorre organizzare un vero e proprio convegno per evidenziare pubblicamente quella che oggi è la concezione della Protezione Civile, una materia completamente ignorata dai pubblici amministratori e dagli operatori del settore.