Teatro raffinato al Fazio di Capua: il Comune si “limita” al patrocinio

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Giornalista Pubblicista freelance & blogger

Mi sa dire l’ora”

In anteprima nazionale con la regia di Luigi De Sanctis

COMUNICATO STAMPA
16^ spettacolo in programma
SEZIONE TEATRI D’INNOVAZIONE

DOMENICA 21 APRILE 2024 – ORE 19.00

SALA TEATRO di PALAZZO FAZIO via Seminario 10 – Capua

Peppe ROMANO – Luigi DE SANCTIS
“MI SA DIRE L’ORA”

(Anteprima Nazionale)
REGIA
Luigi DE SANCTIS
INTERPRETI
Peppe ROMANO – Luigi DE SANCTIS
VOICE OVER
Rosalba CILIENTO
ADATTAMENTO MUSICALE
Mario DI FRAIA
DISEGNO LUCI
Giovanni GUARINO

                                                                                                                                                     TRAMA
Un facoltoso avvocato di nome Peppe, trascorre una giornata in compagnia del figlio Luigi che sta terminando il servizio militare. Il ragazzo, di temperamento chiuso e poco ambizioso, è infastidito dall’invadenza del padre il quale, dal canto suo, è consapevole di essere quasi un estraneo per il figlio. Le tensioni tra i due sfogano nello scontro quando il padre comprende finalmente e con rabbia che le proprie aspettative nei confronti di un figlio sconosciuto sono ben distanti dalla realtà del giovane, che, seppur con lentezza e incertezza, è avviato autonomamente in direzioni completamente opposte. L’anziano avvocato resta solo, quando viene nuovamente raggiunto da Luigi. I due sciolgono finalmente le difficoltà dell’incontro e si abbandonano sereni ad un gioco infantile nel quale Luigi, imitando i gesti del nonno paterno, estrae l’orologio d’argento dalla giacca e risponde orgoglioso ed impettito alla domanda: Mi sa dire l’ora?

                                                                                                                                             NOTE DI REGIA
Lo spettacolo è costruito in crescendo per descrivere l’incontro/scontro fra un figlio che ha soggezione del genitore e un padre che vuole recuperare, in un solo giorno, quello che ha mancato di fare per anni: prima, incerti, si studiano, poi sono pronti a mettere le carte in tavola e lo studio sull’incomunicabilità verbale diventa profondo ed appassionante, restituendo un rapporto umano attraverso significativi dettagli e illuminanti sottigliezze, supportato da due ottime interpretazioni, cullato/oppresso da un ambientazione livida.

 

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