Settimana della “dislessia”: Tania Parente in cattedra!

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DISLESSIA: se ne parla al XVIII congresso nazionale.

Intervista alla Presidente provinciale dell’AID, Tania Parente.

 

a cura di Peppino PASQUALINO

Tante, e sempre di più, sono le famiglie che vivono tra le mura domestiche il problema della dislessia; nel basso Volturno vive la pioniera degli studi e della ricerca in questo campo: la grazzanisana psicologa e docente Tania Parente, tra l’altro presidente provinciale dell’ A.I.D. (Associazione Italiana Dislessia). Nei prossimi giorni si vivrà la settimana della dislessia” e proprio giovedì 10 ottobre, presso l’Hostaria Massa, in Via G. Mazzini 55 di Caserta, rivolto a genitori, docenti e dirigenti scolastici, si terrà un incontro dal titolo “Vivere la Dislessia, esperienze a supporto dei DSA” tenuto proprio dalla paladina Tania Parente.

Ed è lei stessa ad anticiparci l’argomento in anteprima: <i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono un campo di ricerca molto studiato e in continua evoluzione. Scientificamente, negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nella comprensione delle cause e nelle strategie di diagnosi. La ricerca ha dimostrato che i DSA hanno una forte componente genetica e neurobiologica. Le differenze strutturali e funzionali nel cervello, in particolare in aree legate al linguaggio e alla lettura, sono state associate ai DSA. Le tecniche di neuroimaging (come la risonanza magnetica funzionale) hanno evidenziato differenze nel funzionamento del cervello durante attività come la lettura o la scrittura>.

                   Tania Parente

<I DSA – continua nel suo racconto Tania Parente  includono diversi disturbi specifici: la dislessia come difficoltà nella lettura, la disortografia come difficoltà nella scrittura, la discalculia difficoltà nel calcolo matematico e la disgrafia quale difficoltà nella motricità fine e nella scrittura a mano. Ogni disturbo presenta caratteristiche specifiche e le ricerche si concentrano nel trovare soluzioni mirate per ciascuno>.

<Negli ultimi anni,  –  continua – si è sviluppata una maggiore sensibilità verso la diagnosi precoce; attraverso strumenti standardizzati, è possibile individuare i DSA già nella scuola primaria, permettendo interventi più tempestivi. I test diagnostici utilizzano prove cognitive e linguistiche per valutare le abilità di lettura, scrittura, calcolo e attenzione>.

<Non esiste una cura per i DSA – aggiunge con competente conferma Tania Parentema la scienza ha elaborato molteplici strategie di intervento che mirano a migliorare le abilità compromesse. Alcune delle strategie includono tecniche di apprendimento multisensoriale che combinano stimoli visivi, uditivi e cinestetici. Ci sono anche strumenti tecnologici, come software di lettura e scrittura, che possono compensare le difficoltà>.  <Recenti ricerche  – aggiunge inoltre – hanno evidenziato l’importanza di affrontare anche gli aspetti psicologici e sociali dei DSA, poiché i bambini con DSA spesso soffrono di bassa autostima o ansia legata alla scuola. L’approccio attuale prevede un’educazione inclusiva che non solo fornisca strumenti per l’apprendimento, ma supporti anche il benessere emotivo dello studente>.

<In molti paesi, come l’Italia,  – conclude – le leggi sui DSA sono state rafforzate per garantire che gli studenti abbiano il supporto necessario a scuola. In Italia, la Legge 170/2010stabilisce i diritti degli studenti con DSA e obbliga le scuole a fornire strumenti compensativi e misure dispensative>.

La ricerca si sta concentrando su come adattare le terapie alle esigenze specifiche di ogni bambino, considerando la variabilità individuale nei sintomi.

Anche se gli interventi possono migliorare significativamente la situazione, i DSA tendono a persistere nell’età adulta. Sono necessari più studi su come supportare gli individui con DSA lungo tutto l’arco della vita, incluso il mondo del lavoro.

In sintesi, la ricerca sui DSA è in una fase avanzata, con progressi significativi nella comprensione delle cause e nello sviluppo di strategie di trattamento. Tuttavia, c’è ancora molto da fare per garantire che tutte le persone con DSA ricevano il supporto necessario per realizzare il loro pieno potenziale.

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