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blog di Peppino PASQUALINO
Giornalista Pubblicista freelance & blogger
Cancelli chiusi da cinque anni.
Suppellettili nei fossi e in riva al Volturno.
Isola Ecologica
Basta fare un giro per le strade campestri o lungo le strade provinciali extra urbane, tra l’altro rifatte a nuovo da poco tempo e anche con la relativa pulizia dei fossati laterali, per notare, giorno dopo giorno, il continuo abbandono di suppellettili di vario genere. In località “canale” un impressionante cumulo di panni e vestiti usati; ai margini della sponda sinistra del Volturno pneumatici, pezzi di carrozzeria di automobili, bidoni di solventi, giocattoli rotti, montagne di vetro, stracci, legname, amianto, elettrodomestici in disuso, mobili, divani, suppellettili varie; in località “Masseria Fratte” un’altra montagna di rifiuti, in gran parte riciclabili, e una catasta di onduline di amianto (da pochi giorni è avvenuta una bonifica a cura della Città Metropolitana di Caserta).
La causa di tutto questo scenario, almeno in larga parte, è la chiusura dell’isola ecologica da almeno cinque anni; una chiusura che da tempo è sulla bocca di tutti e non presenta sintomi di possibile riapertura. <E pensare – dicono in tanti – che quando è stata creata l’isola ecologica, in località “Ferrandelle”, sono state utilizzate ingenti risorse economiche che tutti credevano (dico… “credevano”) spese bene>. In effetti il progetto annunciato oltre dieci anni fa a piena voce, attraverso la stampa locale, delineava la creazione di piazzole di stoccaggio dove sarebbero state recuperati materie plastiche, legno, ferro, vetro, alluminio, carta, cartone e ogni cittadino avrebbe ricevuto una sorta di tessera magnetica da utilizzare ogniqualvolta sarebbe stata conferita nell’isola ecologica una determinata quantità di scarti riciclabili; come premio una riduzione della tassa TARI.