Metropolitana leggera: sarà vero?

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                       www.bassovolturno.it   di Giuseppe Pasqualino
(Giornalista Pubblicista freelance – blogger)

Dopo lustri di abbandono totale, “qualcuno” si accorge che “si può fare”. Si riprende il discorso “metropolitana leggera Aversa- Capua”. In arrivo 221 milioni.

Vergognoso, semplicemente vergognoso il silenzio ventennale della politica a proposito di quella struttura che tutti notano al loro passaggio nei pressi del centro di reclusione di Santa Maria Capua Vetere, lungo la strada provinciale che si inoltra in direzione di Teverola ed Aversa. Tanti annunci, tantissimi sprechi di denaro pubblico per costruire un tratto di ferrovia denominata “metropolitana leggera“, tanto leggera da essere addirittura “fantasma” per lunghissimi anni, abbandonata a se stessa e avviluppata dalla crescita indiscriminata di rovi, erbacce e sterpaglie in un silenzio istituzionale disarmante.

(Il grande sogno capuano)

In seno al progetto di unire le città di Capua, Santa Maria Capua Vetere, San Tammaro, San Prisco e Curti si sviluppa tutto l’interesse politico-amministrativo per dare slancio a una parte della provincia per troppi anni in ombra, specialmente dal punto di vista delle strutture e della mobilità pubblica. Da un incontro avutosi nelle scorse settimane in sede istituzionale tra i comuni interessati, ai quali si sono aggiunti quello di Aversa e Teverola, è emersa la volontà di indagare sulle motivazioni politiche regionali che hanno spento la speranza di una metropolitana leggera tendente a collegare l’area capuana addirittura a Napoli, passando per lo snodo di Aversa, cittadina casertana già collegata al ramo denominato “Linea Metropolitana Nord-Est”, quella che da Piscinola-Scampia raggiunge Aversa passando per Giugliano in Campania.

E sempre a proposito di quella mobilità pubblica che avrebbe dovuto scoraggiare l’uso delle autovetture per raggiungere il capoluogo campano, si deve analizzare anche l’abbandono completo della stazione di Cancello ed Arnone, tappa fondamentale alla fine degli anni ’80, la cui riapertura permetterebbe un vero e proprio alleggerimento della stazione di Villa Literno, il cui hinterland è già servito dalla stazione di Aversa. La riapertura della stazione cancellese darebbe l’opportunità di viaggiare comodamente su rotaia ad una sostanziosa platea di gente proveniente da Castel Volturno, dalla stessa Cancello ed Arnone, Grazzanise, Brezza, Santa Maria la Fossa e Francolise.

Una mancata programmazione di interventi e le snervanti lungaggini burocratiche, oltre agli aggiunti interessi politici in sede elettorale, fanno sì che i flussi veicolari verso i grandi centri ingolfano sempre più le loro arterie cittadine.  Intanto un altro annuncio: si starebbero per sbloccare 221 milioni di euro per completare questo ramo metropolitano leggero da Aversa a Capua entro cinque anni.

Sarà vero? Ai posteri l’ardua sentenza.

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