Le ricchezze da salvare..ma quando?

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Giuseppe PASQUALINO (Giornalista Pubblicista freelance & blogger)
Canale Youtube – Giuseppe Pasqualino

Litorale “domitio” e “Regno di Nettuno” occorre intervenire, ora!

Battelli del mare, depuratori e tanta consapevolezza di tutti… di tutti!

 (Litorale di Castelvolturno)

Quando i riflettori si accendono, mettono all’attenzione dei cittadini, e di chi li governa, una problematica spesso tendente ad affossarsi, a restare in penombra, molte volte per non aprire vecchie ferite o per deresponsabilizzare una classe dirigente “spesso” inadeguata. I segnali, però, stanno giungendo; notiamo già da qualche anno un particolare interessamento di alcuni investitori, mentre sono tanti gli imprenditori del settore turistico che stanno concentrando i propri affari lungo la fascia costiera domiziana, quella che corre dall’ultimo lembo del litorale flegreo fino al confine naturale campano del fiume Garigliano.

Fantastici resort e sempre più confortevoli strutture balneari stanno arricchendo sempre più il litorale di Castel Volturno, quella fascia costiera che negli anni ’50, e fino agli inizi dei ’70, era invidiata da quella romagnola: spiagge immense, pinete dal valore inestimabile, mare limpido e interminabili percorsi di sabbie dorate prima di raggiungere la battigia.

(inquinamento dai corsi d’acqua non depurati)

E’ chiaro adesso l’intento di mutare rotta. Ma questo lo si fa soltanto concentrando ogni sforzo possibile nel disinquinamento dell’intera costa, azione impossibile se non si procede con forza, determinazione e tempistica ridotta al minimo per correggere (una volta e per tutte), e risolvere, il problema degli scarichi a mare da parte dei tre corsi d’acqua che sfociano nel Tirreno: Volturno, Canale Agnena e Regi Lagni. Agli sforzi da porre in campo per ripristinare le antiche glorie del “mare nostrum” occorre sommare una rivoluzione del “pensare” da parte di tutti i comuni dell’entroterra che inevitabilmente dovranno munirsi di depuratore, quella struttura idraulica che “doveva” essere resa “obbligatoria” per tutte le amministrazioni comunali, pena il commissariamento.

E pensare che a poche miglia nautiche vi sono le perle delle isole campane: Ischia e Procida. Isole quasi “toccabili” dal litorale domizio, una delle quali raggiunte poco tempo fa da una scia di detriti galleggianti che si introdusse nel porto di Casamicciola proveniente dal litorale domizio, spinta dalle correnti marine. Intanto, sempre a poche miglia nautiche da Castel Volturno, già nel 2007, precisamente il 27 dicembre, con uno specifico decreto del Ministero dell’Ambiente, veniva creata l’area marina denominata “Regno di Nettuno”, zona marina protetta desiderata e ottenuta dai comuni di Barano d’Ischia, Casamicciola Terme, Forio d’Ischia, Lacco Ameno, Serra Fontana, Ischia e ProcidaUn’area divisa in fasce (A – B – C – D) lungo le quali, secondo le zone individuate dal decreto, è impossibile perfino l’attività balneare mentre è regolata la pesca subacquea e la navigazione.

(Battello ecologico)

Ecco che si rende necessario progettare a lungo termine un costante intervento lungo l'intero percorso acquatico, iniziando dai battelli ecologici che ripuliscono il mare dai rifiuti, strumenti già visti in altre parti della penisola che ancora non prendono piega nei nostri mari. 

Intervengano le amministrazioni locali dell’area domitia per attirare non solo investimenti concentrati sulle strutture turistiche ma anche, e aggiungerei “soprattutto”, su ogni sorta di azione operativa tendente a garantire la bellezza del nostro mare. “

FATE PRESTO!

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