La Clerici diffonde il “cardo fossataro”

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“Legambiente” da sei anni coltiva il cardo… e nessuno lo sa!

di Peppino PASQUALINO (Giornalista Pubblicista freelance – blogger)

sono tanti i progetti che negli ultimi anni sono stati presentati per “riabilitare” terreni e strutture una volta appartenenti al clan dei casalesi; in più di una occasione le passerelle di politici e amministratori hanno annunciato tali conversioni e, dopo tanto penare, finalmente si è giunti all’effettiva realizzazione di attività a beneficio della collettività.

Con l’intervento della squadra RAI, Antonella Clerici, con il suo programma mattutino “E’ sempre mezzogiorno“, ha portato alla ribalta nazionale la realizzazione sul territorio del comune di Santa Maria la Fossa di un progetto che riguarda la coltivazione di cardi, pianta rivalutata per le sue caratteristiche e le sue proprietà a beneficio dell’alimentazione umana. Su un terreno appartenuto al clan dei casalesi, l’associazione ambientalista Legambiente, da sei anni ormai, e quasi nel silenzio generale, coltiva i cardi, pianta che raggiunge anche i due metri di altezza della quale si utilizza la robusta costa. In campo alimentare il consumo di cardi produce una benefica attività antiossidante e protettiva delle vie epato-biliari.

Francesco Pascale, responsabile di Legambiente, in collegamento televisivo da Santa Maria la Fossa e più precisamente dal terreno confiscato, ha spiegato ai telespettatori i metodi di coltivazione, soffermandosi principalmente sulle tante proprietà del cardo e i benefici che la pianta riesce a dare anche al terreno una volta raggiunta la sua maturazione. Presso l’azienda sono collocati anche soggetti in difficoltà di inserimento sociale attraverso l’attività di apprendistato.

Per AGRORINASCE, società che sovrintende le iniziative riguardanti il riutilizzo dei beni confiscati, si aggiunge un altro importante tassello alle proprie attività di recupero con il raggiungimento dei finanziamenti, grazie al PNRR, per tutti i progetti presentati a livello ministeriale centrale.

Per quanto riguarda il territorio del basso Volturno sono stati annunciati altri due progetti approvati sui beni confiscati a Francesco Schiavone ‘Sandokan’ e al cugino Francesco Schiavone dettoCicciariello : si tratta della creazione di <un vivaio e serre agricole con inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati, per un importo di € 1.350.000,00> e una fattoria didattica “Terra Verde”, con allevamento di cavalli e uso dell’agro-energia, per un importo di € 2.450.000,00> – si legge così nel comunicato stampa diramato giorni fa dalla sede di AGRORINASCE.

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