Il “SI” a Dio di Lucia Casavola

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blog a cura di Peppino PASQUALINO

Non è mai troppo tardi per dire “SI” a Dio.

L’archeologa Casavola prende i voti.

a cura del Prof. Tiziano Izzo

Nei primi vespri della Solennità di Cristo Re,  S.E. Mons. Salvatore Visco Arcivescovo di Capua, coadiuvato da S.E. Mons. Vincenzo Pelvi Arcivescovo emerito di Foggia-Bovino, ha presieduto la celebrazione di consacrazione nell’Ordine delle Vergini della professoressa Lucia Casavola, stimata archeologa pugliese, studiosa, archivista provetta e soprattutto una cristiana e una Scout “tutta d’un pezzo” trapiantata a Capua dov’è subito stato tra lei e la Città amore reciproco.


Attualmente opera nella comunità pastorale “Parrocchie Capua Centro” e tra me e lei c’è stata sempre una reciproca stima e molto affetto nel Signore. Chi è la Vergine consacrata? È una donna chiamata da Cristo ad essere in piena comunione con Lui nella castità perché sia segno, presenza e anticipazione del Regno dei Cieli. Testimone della sua consacrazione definitiva è la Chiesa diocesana nel solenne “Rito” con cui la Chiesa universale implora sulle vergini la grazia di Dio e l’effusione dello Spirito santo. Il propositum delle consacrande viene accolto e confermato attraverso la solenne preghiera del Vescovo, il quale invoca ed ottiene per loro l’unzione spirituale perché siano presenza viva del Regno di Dio nella Chiesa locale.
<Ho chiesto però ad un giovane ministrante, suo ex alunno, di parlare di lei, Paolo Natale da Grazzanise. Ecco cosa dice di lei: “La prof.ssa Casavola, originaria della Puglia, ha insegnato lettere a Santa Maria la fossa. Adesso sicuramente a Grazzanise. Quando ero alla medie lei insegnava lettere a Santa Maria la Fossa ( mi disse che faceva 1h a settimana di latino ai ragazzi ai quali insegnava italiano) però ho avuto l’onore e il piacere di conoscerla poiché mi iscrissi in terza media al corso di latino e greco siccome a settembre di quell’anno avrei iniziato il primo anno di liceo classico. Ricordo che era 2020 poiché iniziammo il corso di latino e greco in presenza, poi in DAD. In presenza notai la sua esperienza nell’insegnamento mostrando serietà e dedizione. Ci tenne che noi capissimo e, vedendo che alcune persone erano distratte, diceva, sempre con serietà, calma e professionalità, che chi non volesse essere attento avrebbe potuto anche non partecipare al corso. Ma la sua dedizione fece sì che tutti fossero attenti. Quando scoppiò la pandemia si creò il problema del corso di greco perché eravamo innanzitutto solo due ragazzi e poi lei non aveva mai insegnato greco, se non dal vivo. Si fece coraggio e cercò un modo per insegnarci alfabeto, verbi e declinazioni senza controllare dal vivo, poiché non si poteva, la grafia in greco. La cosa che mi ha colpito di più della prof.ssa Casavola è tutto l’impegno che ha avuto insegnando greco per la prima volta in DAD a due ragazzi, solo due, non venti. Quindi poteva dargli anche poca importanza, invece ci tenne molto. Infatti, da quel corso durato 2/3 mesi ogni volta che mi vede, soprattutto nei primi anni di liceo, mi domanda come va col greco, se è servito tutto ciò che abbiamo fatto, infatti fin dall’ inizio del mio studio si vedeva che avevo un sprint in più degli altri ragazzi della classe avendo studiato già un po’ di greco. Insomma, è una mia prof a tutti gli effetti, perché, devo essere sincero, con ogni professore esterno dei PON/Corsi scolastici a cui ho partecipato non ho mai avuto lo stesso rapporto come l’ho avuto e ancora oggi ho con la prof Casavola. In pratica è stata un’eccezione. E forse grazie a lei che sto amando la filologia perché tutto da lì è iniziato>.


Questa è Lucia Casavola, amatissima a Capua e nei Mazzoni, educatrice di tanti giovani, soprattutto guide scout e giovani ragazze. La sua attenzione ai poveri e ai migranti è risaputa tanto da essere amata ancora nella “migrantes” di Capua. Non di rado la si può trovare nella Chiesa Cattedrale negli uffici canonici per un servizio accogliente e qualificato. Perciò Lucia non è donna dalla spiritualità aleatoria ma dallo Spirito Incarnato che vive il Vangelo di quel Regno che è già qui su questa terra.
La sua è una vita realizzata e integrata dove l’essere ha prevalso sull’avere e dove la “Sposa” cerca di assomigliare allo “Sposo Cristo Signore”.

Sapranno altre giovani donne, attraverso la sua testimonianza, seguire la via dei consigli evangelici per il Regno dei Cieli?

Una risposta

  1. Augurissimi,sorella.Un passionista di Santa.Maria la Fossa Grazie.fi esserci con.la.tua vivente testimonianza.P
    p.mirra

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