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Blog di Giuseppe Pasqualino
Giornalista Pubblicista freelance & blogger

“GIORNATA MONDIALE DEI RIFUGIATI POLITICI”

Castelvolturno e Santa Maria la Fossa luoghi di asilo.

Appello del Coordinatore”

a cura di Aniello Zerillo

(Coordinatore del Progetto di Santa Maria Capua Vetere per la Cooperativa SOLIDARCI)

Oggi 20 giugno è la “Giornata Mondiale dei Rifugiati” e anche quest’anno, purtroppo, c’è poco da festeggiare e molto da riflettere, in particolare dopo l’ennesima tragedia nel Mar Mediterraneo.

L’Italia, con la legge 189 del 2002, ha dato vita ad un Sistema Nazionale di Accoglienza di secondo livello per i richiedenti asilo e i rifugiati politici. Accoglienza di secondo livello vuol dire che oltre all’accoglienza materiale delle persone che ne hanno diritto, gli operatori e le operatrici coinvolte si impegnano ad accompagnare i beneficiari nella definizione dello “Status giuridico” e dell’inclusione sul territorio nazionale garantendo servizi di mediazione culturale, insegnamento della lingua italiana, assistenza sanitaria, inserimento abitativo e lavorativo attraverso progetti personalizzati.

Santa Maria la Fossa – sede SAI (Sistema Accoglienza Integrazione)

Partendo dalle competenze di origine ci si impegna ad una riqualificazione professionale degli accolti. Il programma ha subito molti cambiamenti nel corso degli anni, con trasformazioni dovute a cambi normativi che sono dipesi dal  succedersi dei governi. È cambiato il nome del programma passando da SPRAR (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) a SIPROIMI (Sistema di Protezione Immigrati e Minori Immigrati) all’attuale SAI (Sistema Accoglienza Integrazione). Con limitazioni per le attività che si possono realizzare per l’inserimento dei richiedenti asilo. La cooperativa SOLIDARCI SCS gestisce il progetto di Santa Maria Capua Vetere, Comune capofila del progetto che si realizza a Santa Maria la Fossa dal febbraio 2014. I posti di accoglienza in questo progetto sono 35, di cui attualmente 8 a Santa Maria La Fossa.

La cooperativa  in questi anni oltre a questo progetto ha gestito quelli per i Comuni di Succivo, Gricignano d’Aversa, Telese, Villamaina e, per l’ambito territoriale A1, Ariano Irpino. Inizialmente le attività erano rivolte esclusivamente a uomini maggiorenni singoli, con il tempo le attività si sono rivolte anche a famiglie con e senza figli. Nel progetto di Santa Maria Capua Vetere-Santa Maria la Fossa  sono stati accolti oltre 200 beneficiari con tempi di permanenza molto variabili: da poche settimane a diversi anni, tenendo conto delle diverse situazioni giuridiche con le quali il Servizio Centrale in collaborazione con il Ministero dell’Interno autorizza l’ingresso  e la permanenza nell’accoglienza. I beneficiari accolti fino ad oggi provengono dall’Africa (Mali, Togo, Nigeria, Ghana, Gambia, Senegal, Eritrea) e dall’Asia (Pakistan, Afghanistan, Bangladesh).

La quasi totalità dei beneficiari nel progetto di Santa Maria Capua Vetere e Santa Maria la Fossa sono stati uomini adulti. Cinque le donne nigeriane di cui quattro con la famiglia. Sette i bambini accolti insieme alle loro famiglie e quattro nati all’interno del progetto.  Tutti i beneficiari alla fine del progetto hanno trovato una sistemazione abitativa spesso presso connazionali ma molti hanno potuto usufruire del “contributo-alloggio” con il quale sono riusciti ad affittare case a Caserta, a Santa Maria Capua Vetere, a Santa Maria la Fossa e a Macerata Campania con contratti registrati e a loro nome. La quasi totalità dei beneficiari è uscita dal progetto con opportunità lavorative sia trovate autonomamente sia con l’accompagnamento del Servizio Orientamento ma la maggior parte potendo esibire un curriculum arricchito dalle esperienze formative proposte.

(beneficiari al lavoro nel Parco della Reggia di Caserta)

Molti si sono trasferiti in altre regioni d’Italia e diversi hanno raggiunto le famiglie in altre nazioni europee. Ci sono esperienze positive come Benjamin, beneficiario sordomuto, che lavora presso la Reggia di Caserta per la manutenzione del verde, Ibrahim che fa il pizzaiolo in una pizzeria vicino all’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, Mamadou che lavora presso la Fondazione di Carditello nell’allevamento dei Cavalli, Musa, che fu il capitano della squadra di calcio del Santa Maria la Fossa e ora vive al nord e fa volontariato nella Croce Rossa. Sonta e Alarou, che nel progetto hanno conseguito le patenti per la guida dei TIR,  ora fanno gli autotrasportatori. Altri vivono tra Capua, Santa Maria Capua Vetere e Macerata Campania e lavorano in agricoltura. L’altro settore d’impiego molto gettonato è quello della ristorazione. Da poco abbiamo finito un corso di sartoria e uno dei beneficiari, frequentatore del corso, è stato assunto da una delle ditte che lo ha conosciuto durante lo stesso. Per un altro è iniziato un tirocinio nella stessa ditta. Attualmente abbiamo in corso un tirocinio con IKEA ad Afragola, con la Reggia di Caserta e uno con la social School di Caserta per una delle donne nigeriane accolte. Dal mese di Novembre al mese di aprile altri beneficiari hanno svolto tirocini. Da poco abbiamo finito un’esperienza con Decathon settore logistica di Maddaloni.

Negli anni circa venticinque beneficiari hanno conseguito il titolo di terza media presso il CPIA di Macerata Campania.

(alcuni degli operatori del SAI)

Nel progetto di Santa Maria Capua Vetere sono coinvolti, fra operatori e professionisti, sedici persone, alcune lavorano esclusivamente per questo progetto e altre invece sono impegnate su tutti i progetti della cooperativa, senza considerare tutto il settore amministrativo e rendicontativo del progetto. Complessivamente la cooperativa impegna oltre cinquanta persone italiane e straniere per gestire tutte le attività.

Sono molte le difficoltà che si incontrano nel realizzare le attività, una di questa è la ricerca di abitazioni idonee dove poter accompagnare i beneficiari all’uscita dei progetti. I proprietari di casa chiedono i contratti a tempo indeterminato. I datori di lavoro tendono a fare contratti a tempo determinato anche di pochi mesi. Le due cose vanno in conflitto e la mancanza di fiducia, le esperienze negative e qualche pregiudizio fanno il resto. Il progetto si impegna a scardinare questo sistema… ma non sempre ci si riesce…

Allora penso a quei cinque bambini che nei prossimi mesi, con le loro famiglie, dovranno lasciare le case di accoglienza e per i quali non troviamo proprietari disponibili… Miracle, Perfect, Zainab, Diamond e Danielle hanno meno di quattro anni: …

… aiutateci a non lasciarli per strada!

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