Lavori stradali: che pena

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a cura di Peppino PASQUALINO

Giornalista Pubblicista freelance & blogger

Lavori in sicurezza! Di che si tratta?

De Blasio e Gelvi denunciano!

Si delinea sempre più la distanza in seno al gruppo di minoranza in consiglio comunale a Cancello Arnone, quella tra i consiglieri De Blasio e Gelvi dalla capogruppo Di Puorto; la prova giunge dalla terza iniziativa, in poco più di un mese, intrapresa in autonomia dai consiglieri  Concetta Gelvi Francesco De Blasio, questa volta concentrati su una problematica cantieristica che sta creando – per quanto fa sapere De Blasio – tantissime difficoltà ai cittadini cancellesi.

Un lavoro dedicato al rifacimento della rete idrica in via Enrico Toti, laddove si sono registrati allagamenti stradali, sta porgendo il fianco ai controlli dell’opposizione, in particolare dei due attenti consiglieri Thomas Lynley e Barbara Havers” (De Blasio e Gelvi) i famosi poliziotti del grande schermo americano. A quanto pare – a sentire De Blasio – l’impresa esecutrice dei lavori di ripristino  non rispetta i canoni e le regole di sicurezza, mentre i direttori dei lavori e della sicurezza non provvedono a riportare l’ordine nel cantiere. 

Le cose che non vanno – fanno sapere dai banchi dell’opposizione in consiglio comunale – sono gli scavi aperti, profondi più di due metri che non hanno barriere di protezione; i materiali occorrenti per lo svolgimento dei lavori sono presenti lungo i marciapiedi in maniera da non permettere una regolare fruizione del passaggio pedonale; non esistono ordinanze di chiusura o divieti di sosta regolarmente esposti alla visione dei cittadini; la pulizia della strada non avviene, per cui si lamenta la presenza di polveri per l’intera giornata di lavoro.

<Durante i lavori di scavo e posa in opera della condotta fognaria non esiste alcuna precauzione per eventuali movimenti franosi delle pareti laterali e non si provvede al taglio della pavimentazione stradale danneggiando così metà carreggiata – è quanto fa sapere Francesco De Blasio. Inoltre fa sapere: <la segnaletica per percorsi alternativi risulta inadeguata o a volte inesistente>. E conclude: <basti pensare che tantissimi automobilisti si trovano, dopo aver percorso centinaia di metri, davanti ad una interruzione e costretti a tornare indietro, a volte percorrendo strade strettissime e in controsenso>.

Per aggiungere una dovuta parvenza specialistica, De Blasio Gelvi hanno rilevato quanto affermato da tecnici del settore cantieristico che qui di seguito riportiamo:

“A livello cantieristico, il cantiere risulta sprovvisto di un campo base con baracche per uso ufficio e spogliatoi per gli operai, di un’area per lo stoccaggio dei materiali, di un’area per i materiali da utilizzare nelle nuove costruzioni e dei materiali di risulta, che vengono tralasciati sui bordi dello scavo lungo il cantiere stesso. Per i disagi ai cittadini invece si può aggiungere che nell’esecuzione delle opere sono utilizzati materiali provenienti da impianti di riciclo, non calcarei, che producono un enormità di polveri, gli scavi stessi non vengono ripristinati giorno per giorno con asfalto ( sarebbe una soluzione ottimale) al fine di evitare la formazione di polveri. Inoltre durante le fasi di scavo gli stessi vengono seguiti senza un minimo di accortezza dei sottoservizi esistenti, numerosi sono i danni cagionati a impianti elettrici ed acqua, e per di più non vengono nemmeno messi in sicurezza sui bordi con specifiche transenne, creando pericolo ai pedoni e a chiunque si trovi nelle vicinanze. Da considerarsi inoltre che data la profondità della trincea (superiore a 1,5 mt) la stessa dovrebbe essere messa in sicurezza con apposite sbadacchiature”.

 

 

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