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blog a cura di Peppino PASQUALINO
Dal New Mexico a Santa Maria la Fossa alla ricerca delle proprie radici.
(Laura Di Sciorio con il Sindaco e i cugini italiani)
Tutti, giovani o meno giovani, hanno impresse nella memoria le immagini dei film e documentari dei nostri emigranti, quelli che “armati” di valigie legate con lo spago si avventuravano sui transatlantici diretti in America, quelli stipati a Ellis Island, l’interminabile banchina portuale sulla quale si ammassavano storie umane intrise di lacrime e speranze. Ed è proprio su quella banchina che Di Sciorio Giovanni, alla giovanissima età di 14 anni, accompagnato dallo zio paterno, approdò nel lontanissimo 1912 dopo aver lasciato Santa Maria la Fossa in cerca di fortuna nella lontana terra della grande mela.
L’attività del giovane Di Sciorio non poteva svolgersi diversamente se non nel famigerato quartiere Bronx di “Nuova Iork” (come era chiamata dai nostri emigranti ai primi del ‘900), dove iniziò la sua avvenuta d’oltre oceano facendo il barbiere. Sposato con l’italiana Lucia Ragozzino, così come facevano quasi tutti vivendo nella foltissima comunità italiana di New York, Giovanni ebbe ben cinque figli, tra cui Giuseppe padre delle signora Laura Di Sciorio che in questi giorni ha desiderato ripercorrere le strade “calpestate” da nonno Giovanni nel suo paesello di origine: Santa Maria la Fossa.
(In visita alla Chiesa con don Pasquale Buompane)
Giunta in Italia, la signora Laura Di Sciorio Campbell, accompagnata dal coniuge statunitense, Carlo Campbell, dal lontano Stato del New Mexico in cui vive, ha desiderato ardentemente incontrare il Sindaco presso la sede municipale del Comune fossataro. E proprio nel suo ufficio, il primo cittadino Nicolino Federico ha accolto con calore la signora Laura esprimendole il saluto dell’intera cittadinanza che rappresenta. All’accorata accoglienza comunale si è aggiunta quella del Parroco della comunità religiosa, don Pasquale Buompane, che ha guidato i due turisti in visita nella monumentale Chiesa dell’XI secolo.
2 risposte
Grazie Peppino con il tuo articolo hai portato anche me al paese. Bello vedere parenti così lontani desiderosi di scoprire e toccare con mano le proprie origini. Grazie ancora e buon lavoro
Lo spirito e la vocazione di questo umile blog è quello di evidenziare le cose positive, le eccellenze del territorio e, come in questa occasione, porre in risalto storie umane che possano rinforzare l’idea di sviluppo e di pace. Grazie