Castelvolturno eccelle anche dove la camorra ha perso per sempre

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IIl Premio Nazionale “Don Diana”

Un Faro di Legalità e Memoria con un Focus su Castel Volturno

                      a cura di Bruno Marfè
Il "Premio Nazionale Don Diana "Per amore del mio popolo" non è una semplice onorificenza, ma un simbolo vibrante e potente di riscatto, un faro che ogni anno illumina le storie di coloro che, con coraggio e dedizione, si battono per un'Italia più giusta e libera. Questa manifestazione annuale, profondamente radicata nella memoria di Don Giuseppe Diana, il sacerdote martire assassinato dalla camorra il 19 marzo 1994, è un tributo vivente alla sua eredità, un grido incessante contro l'ingiustizia e un inno alla speranza.

Il premio nasce per onorare e dare risonanza a quelle figure che, ispirate dall'instancabile operato di Don Diana, si distinguono per il loro ferreo impegno nella promozione della legalità, della giustizia sociale e di una pace autentica. È un riconoscimento a chi non si arrende all'indifferenza, a chi trasforma il dolore in forza motrice per il cambiamento, e a chi, con azioni concrete, dimostra un amore incondizionato per la propria comunità.

Lo scorso 21 marzo, sono stati annunciati i vincitori della 14ª edizione, scelti dal Comitato don Peppe Diana, in collaborazione con "Libera Caserta" e la famiglia del sacerdote. La cerimonia di premiazione si terrà il 4 luglio, data significativa che coincide con il compleanno di Don Diana, un giorno che si trasforma da ricordo personale a celebrazione collettiva del suo indelebile lascito di coraggio e integrità. Essa ai svolgerà presso la Casa don Diana, un bene confiscato alla camorra a Casal di Principe. Questo luogo, non un edificio qualsiasi, ma un bene confiscato alla camorra e ora sede pulsante del Comitato don Peppe Diana a Casal di Principe, rappresenta di per sé un potente messaggio di vittoria della legalità sull'illegalità.



Tra i principali premiati di quest'anno, spiccano due figure e realtà strettamente legate a Castel Volturno, un territorio simbolo di sfide e opportunità:

Il Centro Fernandes di Castel Volturno è stato riconosciuto per il suo ruolo fondamentale nell'accoglienza e nell'integrazione di immigrati. Questo centro non offre solo supporto materiale, ma anche un aiuto spirituale, dimostrando un modello esemplare di inclusione e solidarietà in un'area che accoglie un'ampia comunità migrante.



Vincenzo Ammaliato, giornalista e attivista profondamente radicato nel territorio di Castel Volturno, ha ricevuto una <Menzione Speciale> per il suo instancabile lavoro a favore del risanamento ambientale e della rivoluzione culturale. Il suo impegno è cruciale per la bonifica e la rinascita di un'area spesso colpita da problematiche ecologiche, promuovendo una nuova consapevolezza e un cambiamento positivo.

Accanto a loro, figure che incarnano in modo esemplare i valori per cui Don Diana ha sacrificato la sua vita:

Gino Cecchettin, padre di Giulia, la giovane vittima di femminicidio nel novembre 2023, è stato premiato per la sua straordinaria capacità di trasformare un dolore indicibile in un'azione potente di sensibilizzazione. La sua voce è diventata un monito contro la violenza di genere, un appello all'educazione all'affettività e un catalizzatore per un cambiamento culturale profondo e necessario. È un esempio commovente di come la resilienza possa generare speranza.

Bebe Vio: Per il suo impegno nel rendere lo sport accessibile a tutti e per la sua capacità di veicolare messaggi di integrazione e superamento delle barriere.

Completano il quadro delle Menzioni Speciali figure come il "medico-mago" Matteo Gizzi per la positività, Massimo Vallati, presidente di Calciosociale, per il suo esemplare impegno nella comunità e nell'educazione dei giovani attraverso lo sport, strumento potente di inclusione e crescita. Vincenzo Mauriello, per la sua promozione della cultura cinematografica come strumento di legalità e solidarietà, dimostrando come l'arte possa essere veicolo di messaggi etici.

Infine, un Premio Speciale Anno Giubilare è stato assegnato ad Antonia Salzano e Andrea Acutis, i genitori del Beato Carlo Acutis. Un riconoscimento che celebra il loro esempio di fede e il messaggio universale di pace che continuano a diffondere, riflettendo la spiritualità e l'impegno cristiano che hanno animato la vita di Don Diana.

Il premio, un'opera d'arte creata da Giusto Baldascino, è una miniatura della vela presente nel Parco cittadino di Casal di Principe dedicato a Don Giuseppe Diana, simboleggiando la continuità della lotta per i valori in cui credeva.

Il Premio Don Diana è molto più di un riconoscimento; è un appuntamento annuale cruciale per la coscienza civile del Paese. È un momento essenziale per celebrare l'impegno di chi, anche in contesti complessi come quello di Castel Volturno, opera quotidianamente "per amore del proprio popolo", mantenendo viva la sua eredità e offrendo un esempio concreto di cambiamento.

La cerimonia del 4 luglio non sarà solo un momento di celebrazione per i vincitori, ma un'occasione per ribadire, con forza e partecipazione, l'impegno di tutti coloro che, ogni giorno, operano instancabilmente "per amore del proprio popolo", mantenendo viva la fiaccola della legalità e della speranza. È un invito a non dimenticare, a ispirarsi, e a continuare la battaglia per un futuro migliore.


 

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